Tenuto conto della superficie forestale esposta ad incendo, nel periodo secco, al pericolo degli incendi, cui si aggiungono altre vaste superfici non boscate, praterie, pascoli ed incolti arbustivi, compreso le colture di cereali, soggetti agli incendi nel periodo estivo - autunnale (giugnoottobre) e, in misura minore, quello tardo invernale (febbraio-aprile), lo scenario, del rischio di incendio boschivo e di interfaccia, è dato dall'individuazione sul territorio comunale di aree verdi che per lo stato di manutenzione e per la tipologia delle colture in atto, rappresentano un potenziale pericolo per le abitazioni vicine.
Nello specifico degli incendi boschivi, nonostante la legge 353/2000 (legge quadro) abbia segnato una modernizzazione del sistema complesso di gestione del rischio incendi boschivi e abbia dato il via a tutta una serie di adempimenti tecnico operativi (quali il catasto delle aree percorse dal fuoco da parte dei Comuni), gli obiettivi pur ambiziosi del disposto legislativo non sono stati perseguiti.
Le attività di previsione delle condizioni favorevoli all’innesco e alla propagazione degli incendi boschivi hanno oramai trovato piena collocazione all’interno del sistema di allertamento nazionale.
Il Dipartimento quotidianamente, attraverso l'Unità Centrale, emana entro le 16.00 uno specifico Bollettino accessibile a Regioni, UTG, CFS, Servizi Foreste Regionali e CNVVF.
Tali previsioni si limitano alla scala provinciale e alle 24 ore con la tendenza per le 48 ore.
Tali scale spaziali e temporali forniscono un’informazione già sufficiente ed omogenea per modulare i livelli di allertamento e predisporre l’impiego della flotta aerea nazionale.
Il Bollettino, oltre ad una parte testuale, rappresenta anche in forma grafica la mappatura dei livelli di pericolosità: bassa (celeste), media (giallo), alta (rosso).

  • pericolosità bassa: le condizioni sono tali che ad innesco avvenuto, l’evento può essere fronteggiato con i soli mezzi ordinari e senza particolari dispiegamenti di forze per contrastarlo;
  • pericolosità media: ad innesco avvenuto, l’evento deve essere fronteggiato con una rapida ed efficace risposta del sistema di lotta attiva, senza la quale potrebbe essere necessario un dispiegamento di ulteriori forze per contrastarlo rafforzando le squadre a terra ed impiegando piccoli e medi mezzi aerei ad ala rotante.
  • pericolosità alta: le condizioni sono tali che ad innesco avvenuto, l’evento può raggiungere dimensioni tali da renderlo difficilmente contrastabile con le sole forze ordinarie, ancorché rinforzate, richiedendo quasi certamente il concorso dei mezzi aerei nazionali.


Le Regioni e gli UTG dovranno assicurare in mancanza di bollettini regionali, le cui informazioni del Bollettino nazionale giungano, tra l'altro, anche a comuni e organizzazioni di volontariato coinvolte nel modello di intervento.